Il 31enne di Meda (Lombardia) Luca Cecchetti è uno dei migliori atleti italiani, avendo già conquistato e difeso con successo due volte il titolo mondiale dei pesi piuma della Wako Pro. Lo ha perso alla terza difesa contro il russo Astemir Borsov. In questo momento, il titolo è vacante e se lo contenderanno Luca Grusovin e Tito Macias alla Night of Kick and Punch – Black Tie Edition.
Luca, hai visto i video dei combattimenti di Maksim Kazaku?
“Si, è un ottimo atleta che combatte con intelligenza. E’ più alto di me, ma questo non sarà un problema. Sono ben allenato e motivato a conquistare il mondiale in questa nuova categoria di peso. Mi alleno due volte al giorno: la mattina faccio preparazione atletica per un’ora, la sera vado in palestra per allenarmi nella kickboxing per un’ora o un’ora e mezza: colpisco il sacco, i bersagli in movimento (in gergo tecnico si chiamano colpitori) e faccio sparring con i miei compagni di palestra, soprattutto con Luca Grusovin e Joseph Lasiri. Secondo me, ogni sessione di allenamento non deve superare l’ora e mezza. Mi sto allenando da tre settimane e manca quasi un mese al combattimento. Il 18 giugno sarò al top della forma.”
Scendere di peso è stato difficile?
“No, al contrario: ho perso i chili necessari a rientrare nel limite dei pesi gallo (56,400 kg) senza problemi. Sarà il mio primo combattimento in quella categoria di peso.”
A quando risale il tuo ultimo incontro?
“Allo scorso 19 marzo, a Meda, contro lo spagnolo di Bilbao Silviu Vitez che ho battuto ai punti dopo tre riprese. Ho organizzato io l’evento. Ho fondato una società che si chiama The Art of Fighting e voglio organizzare manifestazioni di kickboxing nella mia città. Il PalaMeda ha 1.200 posti e conto di riempirlo sempre di più con l’obiettivo di fare il tutto esaurito.”
Ti consideri un tecnico o un picchiatore?
“Un tecnico. Combatto per vincere, ma non cerco il knock out con un singolo pugno o calcio. Se l’avversario si scopre colgo l’occasione al volo e lo stendo, ma non è quello il mio obiettivo principale. Io sono un attendista: lascio avanzare l’avversario per poi colpirlo d’incontro. Sono convinto che sia più produttivo sferrare un pugno o un calcio solo quando si è sicuri di colpire l’avversario piuttosto che tirare cento pugni o calci sperando che la metà vadano a segno. Anche Maksim Kazaku è molto bravo a combattere di rimessa. Sarà un match spettacolare.”
Hai un campione come punto di riferimento?
“Nella kickboxing, nessuno. Nel pugilato, mi piacciono Vasily Lomachenko, Canelo Alvarez e Gervonta Davis. Prima di praticare la kickboxing ho praticato il pugilato ed ho anche disputato alcuni incontri da dilettante. Prima ancora, praticavo il karate. Nella kickboxing, ho anche gareggiato nello stile full contact che consente di colpire l’avversario con pugni e calci al di sopra della cintura. Sono diventato campione d’Italia battendo ai punti Roberto Pizzagalli a Lodi. In totale, considerando sia gli incontri da dilettante che da professionista, nella kickboxing ho un record di 71 vittorie, 5 sconfitte e nessun pareggio.”
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